Unioncamere, analisi Congiunturale industria manifatturiera in Lombardia - II trimestre 2015
Dichiarazione del presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla
Milano, 30 LUGLIO 2015 – Il secondo trimestre 2015 rappresenta per l’economia lombarda il trimestre della svolta. I principali indicatori dell’analisi Congiunturale di Unioncamere e Confindustria Lombardia infatti, con poche eccezioni, fanno registrare quell’accelerazione che serviva alla nostra regione per mettersi alle spalle anni molto duri. I dati positivi sulla produzione industriale, la crescita degli ordini esteri e del fatturato delineano finalmente un quadro in cui la ripresa pare essere a portata di mano.
È fondamentale ora dare forza a questi segnali incoraggianti con politiche che riescano ad alimentare la crescita e rafforzino la competitività delle imprese, e far sì che anche i fattori ancora in territorio negativo, come gli ordini interni, o in stallo, come l’occupazione, ripartano con decisione.
Gli ingredienti ci sono tutti: le nostre imprese manifatturiere dimostrano, ancora una volta, di essere sulla scia dell’Europa. L’indice di produzione del settore manifatturiero lombardo si avvicina sempre più al livello europeo, distanziando di 16 punti il dato medio italiano.
Poi ci sono fattori esterni favorevoli evidenziati dal Centro Studi di Confindustria: il prezzo del petrolio, già del 10% più basso, grazie allo stop alle sanzioni e al conseguente ritorno del greggio iraniano sul mercato calerà ancora; il cambio euro-dollaro, sceso del 5% e l’attività della BCE che, grazie al continuo acquisto di titoli di stato, abbassa i tassi di mercato.
I dati emersi dall’analisi congiunturale consentono agli imprenditori di fare quindi una programmazione più ottimistica nel lungo periodo, sia in termini di investimenti che di strategie, come confermano anche le aspettative registrate nel monitoraggio. Questa fiducia è ciò di cui l’industria lombarda ha bisogno per tornare a investire, e investire significa innovare per non perdere il treno della competitività.
Se poi, come auspichiamo, il governo Renzi riuscisse ad attuare quanto annunciato nei giorni scorsi, ovvero portare il combinato Ires-Irap per le imprese al 24% da qui al 2017, si darebbe una scossa decisiva alla nostra economia. Preoccupa però che i segnali che arrivano dallo Stato alle imprese siano spesso discordanti: mi riferisco alla tassa per il funzionamento dell’Antitrust che grava sulle imprese. Questo balzello, oltre a essere ingiusto e probabilmente incostituzionale, dovrebbe ricadere sulla fiscalità collettiva.
C’è poi la questione dimensionale: dall’analisi emerge che tutte le dimensioni di impresa hanno avuto una variazione tendenziale positiva. Il nostro obiettivo, per proseguire su questa strada, deve essere quello di modulare la dimensione delle imprese in funzione del mercato di riferimento e in base a questo specializzare i prodotti.
È necessario dunque imboccare la strada del riposizionamento e della specializzazione delle imprese regionali in segmenti produttivi a medio e alto contenuto tecnologico, per conseguire un aumento della competitività sui mercati internazionali. I cluster regionali da questo punto di vista rappresentano lo strumento ideale.
Non sorprende, infine, la performance sottotono dell’occupazione: il calo del ricorso alla Cassa integrazione è sicuramente una nota positiva ma, parallelamente, lo stallo dell’occupazione è anche causato dal riassorbimento del personale in CIG. Anche per questo motivo, per avere una ripartenza vera e propria del mercato del lavoro, con mobilità tra aziende, i tempi sono fisiologicamente più lunghi.
Anche dalla nostra Indagine regionale sul Mercato del Lavoro era emersa la lunga fase di stand by, in particolare per i contratti a tempo indeterminato. Ma anche in questo contesto di stallo il mercato occupazionale lombardo ha dato segnali incoraggianti: il 42% delle imprese lombarde i cui dipendenti beneficiano di programmi di welfare e il 12,1% di donne che ricoprono ruoli di medio-alta responsabilità sono numeri che denotano un’elevata maturità imprenditoriale.