Le filiere: asset strategico per le PMI
A Casa Marcegaglia l’evento organizzato da Piccola Industria Confindustria in collaborazione con Confindustria Lombardia. Focus su siderurgia e alimentare
13 febbraio 2025, Gazoldo degli Ippoliti (Mn) – Oltre 100 imprenditori hanno partecipato questa mattina all’incontro ‘Filiere e PMI: sinergie per un ecosistema strategico’ organizzato presso il teatro di Casa Marcegaglia da Piccola Industria Confindustria, in collaborazione con Piccola Industria Confindustria Lombardia.
Prima dell’inizio dei lavori, il saluto del presidente Antonio Marcegaglia che ha sottolineato la valenza del tema filiere, anche in relazione a quanto Marcegaglia ha fatto e continua a fare per sostenere nel concreto la crescita delle imprese della propria filiera, anche le più piccole. “Come oggi alcune di loro potranno testimoniare, siamo un po’ cresciuti insieme. L’acciaio è un materiale fondamentale – ha ricordato il presidente - edifici, automobili, navi, treni, utensili, macchine industriali, elettrodomestici, nulla di tutto ciò sarebbe immaginabile senza le sue proprietà. La siderurgia è una componente vitale della maggior parte dell’ecosistema industriale, italiano, europeo e globale. Certo, oggi il settore – ha notato – sta vivendo un momento decisamente complesso rispetto agli anni più recenti, con evidenti battute di rallentamento che purtroppo riguardano un po’ tutta la manifattura. Non va dimenticato che per la produzione industriale siamo a 23 mesi di caduta consecutiva nel dato tendenziale, una discesa che in termini di incassi, leggevo proprio stamattina, è stimata in 42 miliardi di euro. Siamo in uno scenario sempre più incerto, sempre più volatile, che esige un atteggiamento di dinamismo, apertura e flessibilità: tutte caratteristiche che appartengono al tessuto industriale italiano che credo possa marcare una difesa delle proprie posizioni competitive meglio di altri paesi. Certo, siamo alle prese con sfide epocali – demografica, climatica, tecnologica e digitale – ma credo che il nostro settore sia ben preparato e all’avanguardia per coglierne a pieno le opportunità”, ha concluso.
I lavori sono entrati nel vivo con l’intervento del presidente Piccola Industria Confindustria Lombardia, Giorgio Luitprandi, che ha sottolineato come “l’instabilità geopolitica, le guerre commerciali, ma anche le transizioni digitale e quella energetica stanno mettendo le nostre imprese di fronte a cambiamenti che, se affrontati in filiera, possono essere gestiti in modo più appropriato riducendo gli shock e massimizzando l’efficacia. In questo processo è fondamentale che i membri di una filiera mantengano un equilibrio tra identità locale e competitività globale”.
“Serve un cambio di passo serio. Negli ultimi venti anni c’è stata una caduta di competitività e di capacità di crescita della Ue impressionante – ha sottolineato nel suo intervento Emma Marcegaglia, presidente della holding omonima – e lo scenario attuale non ci aiuta, l’Europa è debole in un contesto di forti. In più, l’anno è iniziato con tre allert. Primo, il FMI ha descritto un’economia mondiale fragile, con un gap tra Europa e Stati Uniti destinato a crescere: quest’anno, secondo le loro previsioni, gli Usa cresceranno del 2,7%, l’Eurozona intorno all’1%, l’Italia dello zero virgola, e noi abbiamo anche il tema di una Germania debole. Secondo, le imprese stanno facendo i conti con un prezzo dell’energia e del gas che è alle stelle, parliamo di rialzi superiori al 40% per l’elettrico e addirittura oltre il 60% per il gas. Terzo, i dazi di Trump, annunciati e diventati realtà proprio in questi giorni. Il problema è nelle risposte: serve una sveglia che suoni forte e veloce. L’Europa deve liberarsi di ogni tecnicismo burocratico e ideologico e agire nell’interesse delle sue imprese, che vuol dire anche dei suoi cittadini. La competitività non è un discorso astratto: significa poter giocare un ruolo nello scacchiere internazionale, per garantire un livello di vita di qualità e servizi adeguati alle persone, nel rispetto dei valori democratici e liberali. Altrimenti, rassegniamoci alla decadenza e alla marginalità”.
Al centro della giornata due tavole rotonde che, attraverso il racconto dell’esperienza diretta di manager e imprenditori, hanno approfondito il caso di due specifiche filiere produttive. La metalsiderurgica che ha visto protagonisti Aldo Fiorini, Coo Marcegaglia Carbon Steel, in qualità di capofiliera, Massimiliano De Rico, Amministratore unico di Elle Emme Logistica; Giuseppe Mascio, Amministratore unico di Mascio Engineering e Franco Pasetti, Amministratore unico della Srl omonima. E la filiera alimentare che ha coinvolto Fabio Viani, presidente del cda della Molino Pasini, in qualità di capofiliera, e Fabio Perini, presidente della cooperativa Quadrifoglio. Obiettivo: mettere in evidenza i punti di forza e di debolezza delle filiere, individuare le aree di miglioramento e le azioni da intraprendere per supportare la crescita e lo sviluppo di filiere sempre più solide e competitive.
Un’analisi che è stata approfondita dal direttore del Centro Studi Confindustria, Alessandro Fontana, che ha sottolineato quanto importanti siano le filiere nel nostro Paese in ragione di un tessuto produttivo che non solo è caratterizzato molto più che altrove (Europa compresa) da PMI, ma da Pmi vitali e competitive che spiccano per elevata produttività e capacità di esportare.
A margine della tavola rotonda, il presidente Confindustria Mantova, Fabio Viani, ha tenuto a sottolineare quanto “le filiere manifatturiere sono preziose anche in un tessuto economico come quello mantovano ricco di piccole, medie e grandi realtà d’eccellenza. Saper lavorare in sinergia, attivandosi in un supporto reciproco e costante crea relazioni di partnership che generano una vera crescita condivisa. La contaminazione di competenze e know-how, l’attrattività di risorse, l’ottimizzazione degli investimenti sono altrettanti elementi di competitività, soprattutto a fronte di trend e dinamiche di mercato complesse come le attuali”.
Per il presidente Piccola Industria Confindustria, Giovanni Baroni, “quello di oggi è il secondo di un ciclo di incontri che Piccola Industria, in collaborazione con le Associazioni di territorio, ha costruito per ragionare insieme agli imprenditori di cultura delle filiere, una scelta che può rappresentare una risposta strategica alle sfide di un contesto economico e geopolitico complesso. Il successo di questi appuntamenti - oggi il teatro era pieno - testimonia quanto le filiere possano essere una via di sviluppo qualificata: è proprio nei rapporti di filiera, infatti, che tante piccole imprese riescono a trovare stimoli e supporti per la loro crescita”.
Nel merito della filiera metalsiderurgica è intervenuto Pasquale Lampugnale (Ceo Sidersan) vicepresidente Piccola Industria Confindustria, presente all’evento: “oggi eravamo in un’azienda che rappresenta una delle eccellenze industriali del nostro Paese, con cui come Sidersan collaboriamo da anni: mi ha fatto molto piacere che nel confronto della tavola rotonda sia emerso con forza ed evidenza quanto la capacità di costruire partnership di lungo periodo, soprattutto in filiere complesse come la nostra – già sotto pressione per i costi altissimi dell’energia e per le sfide connesse alla decarbonizzazione – sia fondamentale per rafforzare la competitività dell’intero sistema”.
I lavori si sono chiusi con l’intervento del Direttore generale Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Armando De Crinito, e di Mirko Bragagnolo, vicepresidente per le Filiere Piccola Industria Confindustria che ha messo l’accento sulla necessità che “le PMI passino da fornitrici a partner strategici delle filiere. Un obiettivo prioritario per le piccole imprese ma altrettanto strategico per i Capo-filiera: tanto più forte sarà l’anello debole, tanto più forte sarà la filiera stessa. Negli anni – ha spiegato il vicepresidente – abbiamo visto più volte intere filiere andare in crisi a causa di una sola impresa debole lungo la catena, per questo è quanto mai necessario che i capo-filiera mettano in campo iniziative a 360° per rendere le proprie filiere più resilienti, affidabili, efficienti. E devono svolgere un ruolo sempre più trainante per le PMI, condividendo benefici, sfruttando sinergie, cooperando in maniera sempre più integrata. Le sfide che ci aspettano nel futuro non sono semplici, ma se remiamo tutti dalla stessa parte ce la faremo. A partire dal Governo: la politica industriale deve tornare al centro del dibattito seriamente, con una visione strategica che abbia una programmazione almeno triennale e metta al centro pochi temi, ma essenziali: dall’energia alla demografia, dalla produttività alla semplificazione”.