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'INNOVATION DAYS - La Lombardia che riparte'

Milano, 14 luglio 2020 - La Lombardia riparte dalla voglia di fare impresa, pur nelle enormi difficoltà del momento. Un motore che si riaccende tra aziende biomedicali che trovano soluzioni anti-Covid, atenei che si reinventano nella didattica online, aziende che tornano ad assumere per affrontare la domanda non gestita nel periodo di lockdown, grandi gruppi immobiliari che confermano la propria strategia di crescita, multinazionali che investono nuove risorse sul territorio, start-up che nei momenti di crisi hanno fornito soluzioni vitali per affrontare l’emergenza. Sono questi i temi e le storie al centro della tappa odierna dedicata alla Lombardia di Innovation days, il roadshow del Sole 24 Ore che si pone l’obiettivo di indagare, a partire dai territori chiave della manifattura italiana, le capacità innovative del sistema locale, oggi alle prese con la maggiore catastrofe economica dal dopoguerra.

L’evento, trasmesso in diretta streaming, si è aperto con i saluti di benvenuto del Direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti.

“Questa iniziativa, che ha preso avvio lo scorso anno, unita ed arricchita di un’altra iniziativa condivisa molto importante per il territorio lombardo che è il “Progetto Smartland”, costituiscono sicuramente un momento di riflessione e confronto fondamentale fra la Regione e le realtà imprenditoriali lombarde, in quanto consente di fare il punto sulle best practice e sui percorsi innovativi di successo di ogni singolo territorio, per realizzare e condividere una mappatura virtuosa che possa essere motore della ripartenza della nostra Regione” ha detto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “L’innovazione è il principio guida delle nostre scelte politiche in tema di sviluppo e ripresa economica, con il sostegno del sistema accademico e di centri di ricerca di assoluto prestigio. Ritengo essenziale investire nel capitale umano, nella scuola e nell’università, scommettendo soprattutto sulle intelligenze, le energie, la voglia di emergere dei giovani: come nel secondo dopoguerra, bisogna creare le condizioni per liberare le migliori energie, moltiplicando le occasioni, per i più giovani, di scommettere sulle proprie idee. Investire nella ricerca e nella innovazione è un aiuto per tutti, perché il tessuto delle nostre piccole e medie imprese sia sostenuto ed accompagnato in quel cambiamento necessario per competere nei mercati nazionali e internazionali, perché i benefici di una crescita tecnologica si diffondano in modo più capillare su tutti i territori”.

“La Lombardia che riparte è la testimonianza che la regione che traina il Paese, nonostante le durissime conseguenze della pandemia, è viva e si rimette in moto, con la volontà di tornare più forte e innovativa di prima. Per uscire da questa situazione la sola forza delle imprese però non basta: serve un supporto, attraverso azioni rapide e concrete, incentrato su le seguenti priorità: credito e liquidità, semplificazione, investimenti, sanità, mercato interno e competitività” ha sottolineato il Presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti.  “Se a livello regionale gli imprenditori sono certi di poter contare su sinergie con le istituzioni, le comunità e i territori, la stessa cosa auspichiamo accada anche a livello nazionale perché in caso contrario il declino inesorabile è ciò che si prospetta per l’Italia. Non servono polemiche ma uno sforzo comune di tutti gli attori istituzionali ed economici per ricreare quella fiducia necessaria ad affrontare situazioni straordinarie e complicate. Ancora una volta la fabbrica ed il lavoro sono centrali per un riscatto degno di una terra, quella lombarda, che vuole competere ed essere ancora protagonista nello scenario mondiale”.

Il dibattito si è quindi incentrato sulla capacità di sviluppare conoscenze e competenze, elemento chiave su cui fondare la ripartenza del sistema imprenditoriale: si è parlato delle esperienze di Università storiche come l’Università degli studi di Milano con il rettore Elio Franzini così come delle realtà hanno imboccato in anticipo la strada della digitalizzazione con il Presidente di Pegaso Università Telematica Danilo Iervolino; il ruolo delle multinazionali e delle grandi imprese in questo importante processo sarà approfondito con Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft, e Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec Federchimica.

“Investire sulla cultura e sul capitale umano – ha dichiarato Danilo Iervolino, presidente dell’Università Telematica Pegaso – scommettere sulle capacità dei giovani e, sui talenti che il nostro Paese esprime, sono tra le principali missioni nel nostro Ateneo, che ha saputo incarnare il vento del cambiamento. L’Università Telematica Pegaso, protagonista di una rivoluzione concettuale della formazione attraverso il digitale, si contraddistingue per un’istruzione cucita sui singoli studenti, nel senso che offre la possibilità di essere cittadini di un mondo ormai digitale e abilita a entrare da protagonisti nel nuovo mercato del lavoro”.

Il mondo immobiliare, della consulenza e dei servizi giocano un ruolo importante nella ripresa del tessuto economico lombardo: se ne è discusso con Mario Abbadessa, Amministratore Delegato Hines Italia, Luciano Albanese, Responsabile Sales Energy, Utility & Transportation TIM, Ilaria Bertizzolo, Responsabile Coverage Imprese Large CDP, Bibiana Ferrari, Amministratore Delegato Relight, Nino Lo Bianco, Presidente Bip, Alessandro Spada, Presidente Assolombarda, e Alberto Viano, Amministratore Delegato LeasePlan.

“La sfida della ripartenza sarà ristabilire e creare un nuovo e più favorevole contesto sia economico che sociale. Nella fase d’emergenza TIM ha garantito la continuità operativa di imprese, istituzioni e cittadini, mettendo a disposizione connettività e servizi ICT, anche in forma gratuita, attraverso una serie di iniziative, per esempio, negli ambiti della scuola e della sanità” ha detto Luciano Albanese, Responsabile Sales Energy, Utility and Transportation di TIM. “Il Gruppo sta confermando il proprio impegno a fianco di tutte le realtà, pubbliche e private, per rendere più rapido ed efficace il percorso di trasformazione digitale. Siamo convinti che grazie all’utilizzo delle tecnologie all’avanguardia del Cloud, dell’IoT e dei Big Data, la Lombardia possa tornare ad essere modello di sviluppo e motore trainante per l’intero Paese”.

“Il supporto alle filiere del sistema Italia è uno degli assi portanti della strategia di CDP. Lo scorso anno abbiamo avviato una serie di iniziative dedicate alle realtà del settore siderurgico e metallurgico, della cantieristica e dell’energia, finalizzate ad assicurare sistemi di supply chain finance, e a rafforzare la capacità trainante dei grandi campioni settoriali” ha ricordato Ilaria Bertizzolo, Responsabile Coverage Imprese Large di CDP. “Alle modalità tradizionali di intervento, come il reverse factoring, si sono aggiunti strumenti innovativi come i basket bond di filiera che hanno assicurato finanziamenti competitivi ad aziende che, per dimensioni e struttura, non avrebbero altrimenti potuto accedere al mercato. L’impatto della pandemia e del lockdown ci ha portato a mettere in campo rapidamente nuove misure emergenziali per assicurare la liquidità necessaria alle imprese nei mesi più critici. A oggi, abbiamo concluso circa 80 operazioni, per un volume totale di oltre 2 miliardi di euro”.

“Abituati a rilevare performance economiche sistematicamente più brillanti della nostra regione rispetto alla media italiana, oggi ci troviamo invece a dover rimarcare una più ampia caduta della Lombardia per via della violenza con cui ci ha colpito la pandemia – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda –. In questo contesto, la ripartenza economica della nostra regione è l’obiettivo primario su cui concentrare le energie. Per ripartire dobbiamo integrare sinergicamente pubblico e privato e fare leva sui nostri punti di forza, a cominciare dalla capacità d’innovazione. Non a caso, proprio in Lombardia, sede di un sistema produttivo diversificato e competitivo, si condensa il 22% del PIL nazionale, il 21% della spesa in R&S, il 27% della ricerca scientifica di maggior qualità, il 32% dei brevetti e il 22% delle startup innovative attive a livello nazionale. Serve una visione comune, di lungo periodo, che permetta di investire le risorse destinate al nostro Paese in provvedimenti e misure aventi un unico comune denominatore: la crescita e la concretezza del fare”.

“La Lombardia è particolarmente importante per LeasePlan, sia dal punto di vista del business che dei trend emergenti della mobilità, con una capacità di traino e di volano economico per l'intero paese. Ecco perchè ancora una volta richiamiamo l'esigenza di interventi organici a sostegno del settore automotive come il ripristino del super ammortamento per investimenti in beni materiali strumentali nuovi” - ha sottolineato l’Amministratore Delegato di LeasePlan Alberto Viano – “Quando è stato utilizzato negli anni 2016 e 2017 ha generato benefici economici e finanziari per l’intera filiera dell’auto. Dai costruttori ai noleggiatori, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione. Oltre a produrre un positivo ritorno per le casse dell'Erario per maggiori entrate su IVA, imposte locali, diritti di motorizzazione, si è avuto un'accelerazione del rinnovo del parco circolante, con positivi effetti dal punto di vista ambientale e della sicurezza stradale. Infine una misura del genere avrebbe anche la capacità di attrarre capitali e investimenti stranieri che in una fase economica come quella in corso sarebbero assolutamente preziosi”.

I lavori di Innovation Days hanno quindi dato spazio alle imprese, una per ciascuna delle province lombarde. Aziende che, nonostante le difficoltà, proseguono l’attività puntando ad esempio sulla sperimentazione di nuovi materiali di contrasto al virus (la varesina Comerio Ercole), sulla capacità di trovare nuove strade digitali per intercettare i propri clienti (la pavese Riso Scotti), di sfruttare la propria attitudine all’innovazione per realizzare sistemi di sicurezza più evoluti (la milanese Rold), proattive nella volontà di tenere insieme produzione e sicurezza attivando test a tappeto per tutti i dipendenti (ad esempio la brianzola Agrati o la bresciana Streparava), decise nel proseguire nella propria attività sul territorio a dispetto delle “sirene” di delocalizzazione avanzate dai colossi dell’hi-tech, come è il caso della lecchese Technoprobe. O comunque orgogliose nel proseguire la propria attività a dispetto dei lutti diretti provocati dal Covid, come capita alla lodigiana Mta, uno dei simboli della battaglia combattuta in regione. Aziende che rappresentano brand “campioni” dell’alimentare (la Auricchio di Cremona), o realtà in grado di competere a livello globale nei settori della meccanica, dell’hi-tech e della componentistica (la Fassi Gru di Bergamo, la D-Orbit di Como, la Myrtha Pools di Mantova, la Baker Hughes di Sondrio).

Hanno moderato i lavori i giornalisti del Sole 24 Ore Luca Orlando e Lello Naso.

 

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