Analisi Congiunturale industria manifatturiera in Lombardia - II trimestre 2016
Dichiarazione del presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla
Milano, 28 luglio 2016 – Il 2° trimestre del 2016 si rivela sorprendentemente positivo per l’industria lombarda. I dati emersi dall’analisi congiunturale di Unioncamere e Confindustria Lombardia infatti sono sostanzialmente tutti positivi, ad eccezione degli ordini interni. Sulla situazione economica congiunturale della Lombardia è evidente che ancora non pesano gli effetti della Brexit, ancora difficili da prevedere ma che con gli altri attori economici e istituzionali regionali stiamo provando a trasformare in opportunità per i nostri territori e le nostre imprese.
Entrando nel dettaglio dell’analisi, sorprende lo slancio della produzione industriale, che rispetto al trimestre precedente fa registrare un +0,8% (e un +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Produzione evidentemente trainata dagli ordini esteri (+1,7%) che pesano sul fatturato totale (+0,5% rispetto al I trimestre 2016) ben il 40,8%.
A livello nazionale il CsC di Confindustria aveva ammonito sul calo della produzione industriale (-0,1% da +0,5% nel 1° trimestre): a testimonianza che se l’Italia vuole crescere la Lombardia deve correre a velocità doppia.
Le nostre imprese sono però troppo dipendenti dall’estero: a confermarlo è la brusca frenata degli ordini interni (-1,2% congiunturale). Questa dipendenza dall’estero espone le nostre imprese ai tanti shock esterni, oltre a penalizzare le piccole imprese. Per intervenire su quello che sempre più rappresenta il punto debole dell’Italia Confindustria Lombardia ha da tempo indicato nell’intervento pubblico, attraverso investimenti, politiche fiscali e incentivi, l’unica strada per stimolare il mercato interno a favore dell’intera economia italiana.
Sempre più positivo l’indice di produzione manifatturiero della Lombardia (99,8) che ormai è ad un passo dal livello dell’Area Euro, mantenendosi ben al di sopra dell’indice nazionale (83). La produzione industriale della Lombardia poi, se comparata con i 4 motori d’Europa, è seconda al solo Baden-Wurttemberg, e precede il dato medio francese e la Catalunya.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro il trimestre appena conclusosi è positivo ma sostanzialmente stagnante (+0,2%). Nonostante il mercato fermo l’ulteriore calo della CIG (al 12,7) è una buona notizia in quanto sintomo di riassorbimento di forza lavoro.
Come confermato anche dal Rapporto sul Mercato del Lavoro di Confindustria Lombardia nella nostra regione emerge un tessuto imprenditoriale forte, capace di resistere a anni di crisi e reagire agli shock esterni, con un alto livello di responsabilità sia imprenditoriale e con una forte vocazione internazionale.
Bisogna però agire in fretta, e di concerto con tutti gli stakeholder, per trasformare quei fattori determinanti per la competitività da zavorre in opportunità.