Analisi Congiunturale dell’Industria manifatturiera in Lombardia - I trimestre 2022
Dichiarazione del Presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella
Milano, 10 maggio 2022 – “L’analisi di Unioncamere Lombardia in collaborazione con Regione Lombardia e Confindustria Lombardia relativa al primo trimestre vede un rallentamento congiunturale di tutti i principali indici. La positività complessiva dei dati non deve illudere: a inizio 2022 assistiamo a un trascinamento della fortissima crescita registrata negli ultimi trimestri del 2021 e gli effetti del conflitto in Ucraina si stanno traducendo in una forte incertezza e volatilità che rappresentano i due principali nemici dell’impresa. I segnali di uno scenario in peggioramento del quadro economico lombardo sono innanzitutto nell’indice delle scorte di magazzino: -7,5% le materie prime e -6,8% dei prodotti. Questo significa che, esaurite le scorte, i costi delle produzioni in corso sono direttamente correlati ai prezzi attuali dei materiali (+74,3% economie di scala, settori tradizionali +57%, alta tecnologia +41,2%) oltre che alla volatilità dei costi dell’energia. I margini che l’industria aveva risultano quindi tutti assorbiti e a questi livelli di prezzo si può resistere 3 mesi, oltre i quali vi è una tempesta all’orizzonte. In questo quadro va riconosciuta agli imprenditori lombardi una sorprendente capacità di adattamento nel lavorare con un orizzonte di brevissimo termine.
A livello nazionale il Centro Studi di Confindustria ha già rilevato un calo congiunturale della produzione industriale (-1,6%) nel 1° trimestre e stima per il 2° trimestre un -2,5%. L’allarme per l’industria nasce soprattutto dall’essere svantaggiati rispetto ai competitors di fronte agli shock asimmetrici a cui siamo sottoposti a causa del caro energia, delle difficoltà di approvvigionamento e delle sanzioni: in merito gli imprenditori italiani da due mesi ormai chiedono a gran voce un tetto al prezzo del gas sul modello di Spagna e Portogallo.
Il mercato del lavoro lombardo, infine, conferma l’ottimo trend dell’occupazione regionale, con l’assorbimento quasi totale della CIG e l’aumento congiunturale dello 0,7%, ma si avvicina sempre più al punto di paradosso – ampiamente anticipato da Confindustria – nel quale le imprese hanno difficoltà a reperire le professionalità ricercate”.