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L'Africa diventa un'area di libero scambio

Il 7 luglio 2019 a Niamey, capitale della Niger, 54 su 55 Stati africani hanno ratificato l’accordo continentale di libero scambio (African Continental Free Trade Area, AfCTA). Obiettivo è la progressiva eliminazione dei dazi doganali tra i paesi firmatari, la facilitazione della libera circolazione di beni e in forma limitata di servizi all’interno del continente.

Sono diversi i vantaggi dell’area di libero scambio:

  • Il settore agricolo e industriale saranno le due aree che secondo le previsioni beneficeranno maggiormente dall’accordo, portando ad un incremento del salario reale e conseguentemente un aumento degli export.
  • Secondo le previsioni della banca dello sviluppo africano e della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) con l’introduzione dell’area di libero scambio si avrebbe un incremento del commercio tra l’Africa e il resto del mondo del 2,8% rispetto alle previsioni effettuate per il 2022 in assenza dell’accordo. Inoltre il peso gli scambi commerciali intra-africani passerebbero dal 10,2% al 15,5%.
  • Infine un ultimo vantaggio sarebbe lo snellimento delle procedure alla dogana, grazie all’applicazione di dazi doganali più bassi e a procedure burocratiche semplificate.

Nonostante i diversi aspetti positivi dell’accordo, esistono alcuni ostacoli per la piena realizzazione del progetto.

  • L’accordo si prefigge di incentivare il commercio intra-africano, obiettivo difficile da raggiungere per la maggiore convenienza a commerciare con Unione Europea e Stati Uniti.
  • Un secondo problema risiede nelle caratteristiche intrinseche del mercato africano, in particolare per la sua poca differenziazione interna. Infatti, gli Stati africani preferiscono importare dall’estero perché faticano a trovare i prodotti richiesti negli Stati vicini. La struttura dell’economia africana e la sua omogeneità porta alla difficile creazione al suo interno di catene di valore globale.
  •  Terzo ostacolo è legato alla natura dell’accordo, cioè di libero scambio, il quale non può escludere il movimento delle persone, che invece è particolarmente limitato tra gli Stati africani.
  • Infine un ultimo punto riguarda l’inesistenza di barriere di accesso all’accordo. Qualsiasi Stato africano può prendere parte al progetto, senza un’analisi delle sue condizioni economiche, sociali e politiche che garantisca una certa maturità economica.

L’accordo di libero scambio è sicuramente un progetto ambizioso per il continente africano viste le condizioni economiche, politiche e sociale, ma indubbiamente un passo in avanti per l’auspicata integrazione politica ed economica dell’Afric

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