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Vietnam: raggiunto l’accordo sul trattato di libero scambio con l'UE

Accesso più facile ad un mercato emergente con oltre 90 milioni di consumatori

L'Unione europea e il Vietnam hanno raggiunto, dopo due anni e mezzo di negoziati, un accordo in linea generale su un trattato di libero scambio che rimuoverà quasi tutti i dazi (oltre il 99%) sui beni commerciati tra le due economie.

La Commissaria europea al Commercio, Cecilia Malmstroem, ha sottolineato "l'accurato equilibrio" dell'intesa e ha aggiunto che si tratta di un importante successo, ricordando che oltre 31 milioni di posti di lavoro europei dipendono dalle esportazioni e che quindi avere un accesso più facile ad un mercato emergente con oltre 90 milioni di consumatori come quello del Vietnam, rappresenta una grandissima opportunità per le imprese europee.  

Si tratta del primo accordo di libero scambio stipulato con un paese in via di sviluppo e garantirà molti vantaggi ad entrambe le parti, in termini di accesso al mercato per beni e servizi oltre che per gli investimenti, rafforzando ulteriormente le relazioni commerciali tra le parti. Nel 2014 infatti l’UE è stata il secondo partner commerciale per il Vietnam dopo la Cina, rappresentando il 10% del totale degli scambi. L’UE rappresenta inoltre uno dei maggiori investitori in Vietnam (oltre 500 milioni di euro di investimenti diretti esteri nel 2013).

Il Vietnam ha accettato di liberalizzare i servizi finanziari, le telecomunicazioni, i trasporti e i servizi postali. Ridurrà inoltre le limitazioni all’importazione di cibi e bevande (compresi vini e liquori), ma anche nei settori tessile ed automotive. Per quanto riguarda gli appalti pubblici, si è giunti ad un accordo in linea con il Government Procurement Agreement (GPA) dell’OMC, raggiungendo elevati livelli di trasparenza paragonabili a quelli in vigore con paesi sviluppati.

L’accordo garantirà inoltre una più elevata protezione delle indicazioni geografiche in Vietnam, fondamentale per la tutela dei prodotti agricoli europei.

Nell’accordo è stato inserito anche un capitolo piuttosto consistente su commercio e sviluppo sostenibile, che comprende sia la tutela del lavoro che dell’ambiente.

Per quanto riguarda l’apertura del mercato europeo, saranno progressivamente eliminati i dazi su calzature e prodotti tessili, ma potranno godere di accesso preferenziale solo i tessuti prodotti in Vietnam, con una severa applicazione delle regole di origine per evitare un massiccio ingresso di prodotti cinesi. Per quanto riguarda invece i prodotti agricoli sensibili quali riso, mais, zucchero e tonno in scatola, non è prevista la piena liberalizzazione, ma verranno mantenute delle quote all’importazione (tariff rate quotas).

Sulla base dell'intesa raggiunta, ora i tecnici delle due parti procederanno a dirimere alcune questioni rimaste e a redigere un testo, che dovrà essere poi approvato sia dal Parlamento che dal Consiglio europeo.

 

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